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Due verità inconfutabili sono il punto di partenza di un viaggio in cui Tomás Morales ci imbarca attraverso una logica investigativa incontrovertibile attraverso un ampio e necessario tratto di analisi storica che ci porta a scoprire le radici, le caratteristiche e le condizioni socioeconomiche universali che finiscono per portare al populismo e i metodi che utilizza per il suo impianto e perpetuazione, indipendentemente dal periodo storico.
Morales è andato oltre - va sempre oltre - e non si accontenta di personaggi che magari raggiungono la categoria di una nota a piè di pagina in un libro di storia, ma punta direttamente al celebre Gesù di Nazareth, dimostrando che si tratta di un mito commissionato la cui costruzione fu un copia carbone del bizzarro Buddha mahāyāna e considerandolo l'eroe del "complotto populista di maggior successo nella storia".
Decostruire il mito di Gesù di Nazareth è il titolo scelto per tirare il filo che metterà di fronte alla verità “2.350 milioni di cristiani, 1.350 milioni di musulmani, 520 milioni di buddisti, cioè un totale di 4.220 milioni di credenti, ovvero persone che credeteci” e le istituzioni che li manipolano.
Decostruire il mito di Gesù di Nazareth è una lettura obbligata che mette in guardia dai rischi della fede per coloro che si considerano credenti e, quindi, ignari collaboratori di organizzazioni populiste la cui legittimità si fonda sulla Storia definita come “genere letterario della narrativa […] Una raccolta di storie scritte su richiesta ”e che“ prenderla sul serio si riferisce alle posture infantili necessarie per ottenere l'essere indottrinati e arruolati ”, e quelle sono parole grosse. Felice viaggio.

Gesù di Nazareth: il Deep State di Roma

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